Un appello all'amministrazione

Milano aderisce all'iniziativa lanciata dal Gruppo nazionale Nidi e Infanzia in occasione dei 40 anni della legge 1044 istitutiva degli Asili Nido in Italia.
Anche, e soprattutto, questo momento di crisi chiediamo alle nostre amministrazioni di investire nel futuro, negli asili nido, nei servizi all'infanzia e in tutto il mondo dell'istruzione.
Invitiamo tutti i genitori a sottoscrivere questo appello, anche proponendo idee e spunti da sottoporre all'amministrazione, inserendo un commento qui sotto

[chiedoasilo] Caro Assessore ti scrivo... perché il modello Asili Nido Milano non funziona!

Gentile Assessore Maioli:

Faccio seguito all'articolo di ieri di Repubblica dedicato alla
riapertura degli asili nido e delle scuole di infanzia, mi unisco al
coro di mamme scontente e preoccupate, per segnalarle quanto segue:

Sono mamma di un bimbo di 9 mesi, Alberto.

Sono una mamma che lavora e che non può contare sul supporto dei
nonni, residenti fuori Milano.

L'iscrizione al nido di Alberto è stata una scelta, direi, obbligata.
L'alternativa sarebbe stata  quella di affidare un bimbo così piccolo
ad una baby sitter per 8/10 ore al giorno.

Ho quindi iscritto Alberto al Nido Sforza, scegliendolo con cura e tra
i molti visitati, a seguito di un open day durante il quale le
educatrici della Cooperativa Coopselios - che allora aveva in appalto
la struttura – mi hanno fatto competentemente visitare gli spazi e
illustrato programmi, modelli educativi e regolamento del nido.

Il 31 luglio, casualmente, sono venuta a conoscenza del "cambio delle
Cooperative" che ha coinvolto anche il nido Sforza, passato sotto la
nuova gestione della Cooperativa Eureka. Le educatrici sono state
riconfermate nel numero di 8 su 11.

Durante l'open day avvenuto in data 2 settembre (con gli inserimenti
previsti per il giorno successivo 3 settembre) la situazione
sconfortante che mi si è presentata è stata la seguente:

Misure di igiene: ambiente sporco.  Non sono più previste misure di
igiene per l'arrivo di esterni (ad es. sovrascarpe), lasciando l'onere
della pulizia al personale ausiliario, il cui orario è stato ridotto.
Ora, c'è un dibattito sull'uso delle sovrascarpe, ovvero se siano
efficaci o meno. La prego di fornirmi indicazioni precise in merito. I
bimbi sotto l'anno gattonano e mettono le manine in bocca. I pavimenti
devono essere puliti. L'uso di sovrascarpe mi pare la misura igienica
più adeguata.
Il giardino (un angolo recintato del Parco della Guastalla): al
momento è ridotto a discarica, nessuno raccoglie i rifiuti o le foglie
secche e non si capisce di chi sia la responsabilità della
manutenzione. (O meglio, la cooperativa dice che è a carico del
Comune). Il risultato è che lo spazio all'aperto non si può
utilizzare, proprio durante la stagione in cui sarebbe più utile.
Tettoia: i passeggini vengono lasciati fuori senza nessuna copertura
se non le coperture antipioggia individuali. Milano non è in Sicilia!
Sono due giorni che piove e i passeggini si bagnano.
Gli interni: la struttura  si è presentata  incompleta e inadeguata ad
accogliere i bambini. Ma questo conta davvero poco in confronto alla
sicurezza dei bimbi.
Il personale (educativo ed ausiliario): come già anticipato, risulta
non essere al 100% composto dalle stesse persone dell'anno scorso: è
stato ridotto il numero delle educatrici e quelle rimaste, mostrano, a
ragione, segnali di preoccupazione a causa dei recenti cambiamenti,
che rendono più difficile mantenere la qualità e la sicurezza del
servizio erogato. (è cambiato il rapporto educatrici/bimbi). Ho
chiesto di fornirmi lo schema dei turni. Con riferimento al gruppo
lattanti composto da 10 bimbi sotto l'anno e 4 sopra l'anno, il
rapporto è di due educatrici per 14 bimbi. Ovvero 1 su 7. La gestione
è impossibile e per nulla sicura. I tagli e i seguenti rapporti si
basano su statistiche, ovvero sul presupposto che i bimbi non saranno
sempre tutti presenti. Ci è stato detto che qualora fossero tutti
presenti in struttura, verrà fornito personale di supporto. Con quale
modalità?
Il modello educativo: non è ancora chiaro se la Cooperativa Eureka
voglia muoversi secondo una linea di continuità con la precedente
gestione o voglia introdurre modelli educativi differenti. E - se
questo fosse il caso - è importante conoscerli prima. Per adesso
sappiamo solo di dover provvedere noi, oltre al materiale necessario
per l'igiene personale dei nostri figli, anche a lenzuola, bicchieri
di carta, salviette, latte detergente, crema per il cambio pannolino
(non previsti lo scorso anno).

Vorrei cortesemente ricevere adeguate e concrete risposte a quanto
sopra e soprattuto vorrei sapere quale strategia (La prego non
economica! non di presunta razionalizzazione a scapito dei nostri
figli!) ha imposto tutti questi cambiamenti, che, allo stato
compromettono  la sicurezza e la qualità di un servizio fondamentale.

Alessia Pastori

Nessun commento:

Posta un commento