L’approvazione definitiva in Senato della legge, il 2 dicembre 1971, ha significato l’avvio di un percorso di riflessione all’infanzia e di consolidamento di una cultura dei servizi educativi che ci ha portato oggi a risultati consolidati e riconosciuti anche al di fuori dell’Italia.
È un motivo di soddisfazione e di compiacimento, ma è anche e soprattutto un invito a un nuovo impegno.
È unanimemente riconosciuto che servizi di qualità per l’infanzia sono il più serio investimento per una società non solo sul piano sociale e culturale, ma anche sul piano del ritorno economico.
Lo sviluppo di un Paese non passa dalle colate di cemento, ma dallo sviluppo delle intelligenze e delle personalità dei propri cittadini e cittadine: i più piccoli per primi.
Nell’attuuale situazione di tagli alle risorse e di minacce reali alla sopravvivenza dei servizi per l’infanzia, diamo un segnale di presenza e rilanciamo una pressante richiesta per un rinnovato impegno e un rilancio dei Nidi d’infanzia in Italia, chiediamo a gran voce:
- un nuovo piano di sviluppo dei Nidi,
- un piano di fi nanziamento pluriennale per la loro gestione e il loro sviluppo,
- un impegno per il nostro futuro.
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