Gentile Assessore,
ho letto il lungo articolo che oggi Repubblica dedica alla riapertura di nidi e scuole d’infanzia e ho letto le sue risposte in merito alle difficoltà con cui si apre questo nuovo anno scolastico.
Trovo poco professionale e poco serio voler negare i problemi, e anzi insinuare il sospetto che siano tutte frottole.
La invito a mettere davvero il piede e il naso nelle scuole che lei amministra, lavoro per il quale lei e i suoi collaboratori siete generosamente pagati con i nostri soldi.
È una settimana che nella classe di mio figlio (scuola d’infanzia di Caterina da Forlì) le compresenze sono ridotte a DUE ORE AL GIORNO (12-14) perché la scuola è sotto organico di 2 educatrici su 6 e la DOA è part-time, tutto questo quando da mercoledì sono cominciati gli inserimenti dei nuovi iscritti e quindi il momento più delicato dell’intero anno!
È una settimana (anzi da giovedì 3 settembre) che nella classe di mia figlia (nido d’infanzia di Caterina da Forlì) non si è ancora presentata l’educatrice precaria che ogni anno cambia e aspettiamo per settimane o mesi: ovviamente sempre durante l’inserimento dei bimbi nuovi, quando la tensione e l’emozione è più forte, quando ogni bimbo, vecchio o nuovo, ha più bisogno di cura e di attenzione per riambientarsi nella classe, per superare la separazione dalla famiglia.
È una settimana che la scuola la mattina rimane aperta per quasi due ore a causa dei nuovi orari che lei ha voluto imporre e che peraltro sono più scomodi e rendono più frenetica la mattina dei nostri bambini piccoli: due ore durante le quali c’è un continuo via vai di persone nella scuola, con il cancello sempre aperto e l’unico commesso in servizio concentrato a controllare che entrino solo volti noti e nessun bambino se ne vada dalla porta!
E noi siamo stati fortunati perché i commessi sono quelli di sempre, che conoscono bene la scuola e i bambini.
E siamo stati fortunati anche perché nessuna delle nostre educatrici di ruolo è stata improvvisamente trasferita: le due educatrici assenti sono a casa in maternità (da mesi!), perché per fortuna le educatrici (donne e giovani) continuano anche loro a fare figli e hanno il sacrosanto diritto di andare in maternità come ogni altra lavoratrice.
È una settimana che, in quanto genitore del consiglio di scuola, aspetto una lettera da lei perché mi informi su tutte le novità che ha introdotto in agosto, visto che come lei stessa afferma “Stiamo provvedendo ad avvisare tutti i Consigli di Scuola attraverso una lettera, in modo che al loro rientro in città i genitori possano conoscere l’organizzazione dei nostri servizi e prepararsi al meglio per affrontare il nuovo anno educativo insieme ai loro bambini”. Io sono rientrata da settimane, ma continuo ad aspettare invano.
È una settimana che rincorro, insieme agli altri genitori, la nuova PO e la nuova funzionaria della mia scuola e del mio nuovo polo, per sapere, capire, conoscere come verrà riorganizzata la scuola, quando si riunirà il consiglio di scuola, come verrà ricostituito, che fine hanno fatto i nidi in appalto che in precedenza erano nella direzione didattica e ora sono scomparsi dai poli, per capire quando arriveranno le supplenti e quando la scuola comincerà a funzionare, per sapere quando ripareranno il bagno del nido, per sapere quante ore di compresenza avremo, e via dicendo.
È una settimana che è ricominciata la scuola dei miei figli e io sono già esausta.
E lei a una settimana dalla riapertura dei servizi all’infanzia come sta?
A presto, perché non mancherò di tenerla informata sull’andamento delle nostre scuole, visto che lei è totalmente disinformata!
Sara Zanisi
(Nido e scuola Caterina da Forli)
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